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Dichiarazioni del Governo

Dichiarazione del portavoce del MOFA: "La provocazione del Giappone su Dokdo e la sua mancata assunzione di responsabilità riguardo al problema delle vittime della schiavitù sessuale per l'esercito giapponese hanno la stessa radice" (22 Febbraio 2014)
"La provocazione del Giappone su Dokdo e la sua mancata assunzione di responsabilità riguardo al problema delle vittime della schiavitù sessuale per l'esercito giapponese hanno la stessa radice"
 
1) Oggi, solo due giorni dopo che il Capo Gabinetto del governo giapponese ha dichiarato che il suo governo avrebbe considerato di verificare le testimonianze delle vittime della schiavitù sessuale per l'esercito giapponese, una Prefettura giapponese ha ancora una volta organizzato una manifestazione per fare rivendicazioni assurde su Dokdo, che è territorio integrante della Repubblica di Corea, e il governo centrale ha rafforzato la provocazione inviando alla manifestazione un funzionario d'alto livello, come aveva fatto l'anno scorso.
 
2) Nel 1905, quando era in pieno svolgimento l'espropriazione della penisola coreana da parte del Giappone imperialista, il governo giapponese si era annessa illegalmente Dokdo dicendo che era "isola di nessuno", ora però si ostina a dire che Dokdo è stata da sempre "territorio appartenente" al Giapppone e tenta di negare perfino il fatto di aver commesso l'azione inumana di mobilitare con la forza giovani donne sotto la copertura delle cosiddette "donne di conforto militare" infliggendo loro incommensurabili pene e sofferenze.
 
3) La storia sta a dimostrare che il Giappone spontaneamente ha ammesso che Dokdo non fa parte del suo territorio in numerosi documenti e materiali storici come la Direttiva del Dajokan del 1877. Riguardo al problema delle vittime della schiavitù sessuale, il Capo del Gabinetto giapponese Kono ha riconosciuto che le vittime vennero "mobilitate, trasferite e controllate generalmente contro la loro volontà, con blandizie e coercizione". Anche i rapporti scritti dai relatori speciali dell'ONU Coomaraswamy e McDougall rispettivamente nel 1996 e nel 1998, hanno concluso che i militari giapponesi hanno forzato le vittime alla schiavitù sessuale con "la violenza e il rapimento, la coercizione e l'inganno". Recentemente, il Congresso degli Stati Uniti, facendo seguito all'adozione della risoluzione sulle "donne di conforto" del 2007 da parte della Camera dei Rappresentanti, attraverso la Legge sugli Stanziamenti consolidati del 2014, ha esortato il Segretario di Stato a incoraggiare il governo giapponese a risolvere il problema delle "donne di conforto".
 
4) Il governo giapponese, restando sordo alle serie critiche della comunità internazionale, nega le verità della storia. Questo comportamento rende esplicita l'intenzione del governo giapponese di seguire la via del revisionismo storico che vuole cambiare e riscrivere la storia negando l'espropriazione della penisola coreana durante l'era dell'imperialismo. Inoltre, stanno destando molte apprensioni le mosse del governo giapponese per accrescere la sua forza militare sotto il nome del cosiddetto "Pacifismo costruttivo". Importanti media nel mondo, come in America, Europa, Sudest asiatico, ecc., con espressioni come "amnesia collettiva", "distruttivo rinnegamento della storia" e "ondata di nazionalismo", esprimono serie perplessità e il governo giapponese deve con umiltà ascoltare tali voci della comunità internazionale.
 
5) Se i leader giapponesi intendono continuare a distorcere e negare la storia avanzando infiniti pretesti, il governo della Repubblica di Corea, insieme con la comunità internazionale e con i molti giapponesi coscienziosi, continuerà a sforzarsi in diversi modi per fare conoscere al mondo intero tali mosse revisionistiche della storia da parte del Giappone. Il governo della Repubblica di Corea spera sinceramente che il Giappone, razionalizzando gli errori dell'epoca dell'imperialismo e liberandosi al più presto possibile dalle illusioni che mirano a idealizzare il proprio potere, si sforzi di aiutare le generazioni giapponesi del futuro a diventare cittadini che hanno una corretta visione della storia, e si comporti come un membro responsabile della comunità internazionale.
 
 

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