> Centro risorse mediali > Dokdo, la prima vittima dell'aggressione della Corea da parte del Giappone > Consapevolezza dell'aggressione da parte del Giappone
Hwangseong Shinmun
Editoriale
'Un nuovo monito'
Sebbene dalla sua fondazione - cinque secoli or sono - sia stato considerato una periferia dell'Impero Cinese e definito 'regno vassallo', Joseon si è limitato a pagare alla corte cinese un omaggio nelle varie festività dell'Impero, ma non ha subìto limiti alla sua autonomia, né nelle questioni interne, né tantomeno in quelle diplomatiche; inoltre non ha subìto alcun tipo di ingerenza da parte della Cina; quindi, se pure si è dichiarato 'regno vassallo', era nei fatti un Paese indipendente. Successivamente, in seguito alla guerra sino-giapponese, a 503 anni dalla fondazione, ha rinunciato al titolo di 'regno vassallo' ed è diventato a tutti gli effetti un Paese indipendente, inviando emissari in altri Paesi del mondo in cui godeva di diritti eguali; tanto alti furono gli onori e la gloria raggiunta dalla Corea.
Se mettessimo in pratica attivamente quella che chiamiamo 'indipendenza', ci liberassimo dei nostri vizi atavici e ci avviassimo verso l'ammodernamento, fortificando la base della nostra indipendenza, potremmo tranquillamente raggiungere la prosperità e la potenza del nostro Paese, che - per quanto limitato sia il suo territorio - potrà sedersi fianco a fianco alle grandi potenze; un giorno, quando saremo al massimo delle nostre forze, piuttosto che preoccuparci di un'eventuale aggressione del Giappone, saremo noi ad essergli di aiuto!
La Corea è indipendente da appena dieci anni, ma il Giappone già pubblica apertamente su diverse testate il termine 'protettorato' e lo annuncia a vari Paesi stranieri; il comportamento del Giappone mostra come non si tratti solo di parole; ormai esercita una ingerenza negli affari interni ed esterni, tanto che ormai la Corea ha perso di fatto la sua autonomia politica e, sebbene continui a definirsi 'indipendente', è ormai divenuta un Paese vassallo, ancor peggio che un mero protettorato. Quale umiliazione e vergogna potrebbe essere più grande per il nostro Paese?
Leggevo tempo fa, su un giornale giapponese, che persino gli schiavi degli altri Paesi si vergognano di parlare dei nostri ministri coreani; ma com'è possibile arrivare a subire una tale ignominia dagli stranieri? Possibile che non vi sia alcuno dei nostri funzionari che sia furibondo per ciò che accade al nostro popolo? Malgrado la situazione attuale, i nostri politici non fanno altro che lottare per i loro interessi e per la loro fazione e, così facendo, non diventeranno forse degli schiavi venduti di un Paese vassallo? Con che occhi incroceranno lo sguardo dei nostri antenati nell'aldilà e con che faccia si presenteranno al cospetto dei loro venti milioni di connazionali?